Non ultima ragione, la drammatizzazione, mediante la trasferibilità dell'esperienza tramite un "mediatore" (in questo caso la maschera), consente la libertà espressiva dell'alunno, anche il più timido, dandogli la sensazione di essere anche libero di commettere errori, ansia che spesso inibisce i bambini nell'espressione e nella comunicazione.
A tal fine gli alunni hanno realizzato le maschere dell'horror, in relazione all'ascolto-lettura-drammatizzazione della storia del dottor Frankenstein, per utilizzarle durante la rievocazione della stessa. Ecco le fasi di lavoro.
L'attività, non fine a stessa, rientra nella sfera dei "giochi di azione". Manipolare materiali plastici, realizzare oggetti, ipotizzare un progetto comune, collaborare alla realizzazione di esso, scegliere e decidere ciò che più si preferisce, esprimere e comunicare emozioni, sensazioni e sentimenti si unisce alla capacità di rispondere a istruzioni date dall'insegnante.
In pratica, oltre ai giochi controllati (indovinelli, memories, piccole gare, ...), che mirano all'espressione corretta in L2, fanno da contraltare i giochi di comunicazione (in questo caso di azione), che stimolano quelle stesse capacità richieste dal metodo del Total Physical Response di James Asher.
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